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Il segmento testuale Renato Martorelli è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 611

Brano: [...]la Guerra di liberazione, provocò tensioni di qualche importanza soprattutto nell’inverno 194445: la crisi di disponibilità finanziaria del C.L.N. sollevò dure polemiche anche da parte del Comando militare che sollecitò drastici provvedimentic contro le inadempienze dei ceti abbienti.

Il Comitato militare

Subito dopo I’8.9.1943 il Comitato militare cfel C.L.N.R.P, venne composto da: Leo De Benedetti, in rappresentanza del Partito d’Azione; Renato Martorelli, per il Partito socialista; Eusebio Giambone, per il Partito comunista; Valdo Fusi, per la Democrazia cristiana; Cornelio Brosio, per il Movimento di ricostruzione liberale (poi Partito liberale italiano). Al comitato vennero inoltre aggregati alcuni ufficiali effettivi che si erano posti agli ordini del C.L.N., e precisamente il capitano d’artiglieria Franco Balbis, il maggiore degli alpini Lorenzo Pezzetti, il colonnello degli alpini Giuseppe Ratti, il maggiore Ferdinando Creonti, il generale di brigata del

Genjo ferrovieri Giuseppe Perotti, il colonnello Giuseppe Giraudo, il il colonnel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 94

Brano: [...] Massola (v.), il quale doveva stabilire contatti con i gruppetti di orientamento comunista esistenti nelle fabbriche, ma che sino ad allora erano sorti e avevano vissuto su una base più o meno spontanea. È significativo che il Massola, pur dovendo badare anche alla situazione di Milano, si sia stabilito nella capitale subalpina ove il “terreno” si presentava molto più fertile. Attivi a Torino divennero anche i socialisti, guidati da uomini come Renato Martorelli (v.), Alberico Molinari (v.), Mario Passoni (v.), Filippo Acciarini (v.), Luigi Carmagnola, nonché i cattolici, alla cui testa erano Andrea Guglielminetti, Eugenio Li boi s, Giuseppe R a pel li (v.), Gioacchino Guarello (v.). Attivo da sempre era il movimento “Giustizia e Libertà”, ora trasformato nel nuovo Partito d’azione (v.). I liberali facevano capo ad alcune eminenti personalità che si richiamavano idealmente a Luigi Einaudi.

L’ostilità verso il regime andava dilagando, stimolata dai disagi creati dai grandi bombardamenti aerei e dal gravissimo aumento del costo della vita: dal 1940 [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 644

Brano: [...]ntecitorio, attaccò apertamente il governo fascista, tra l’altro chiedendo la soppressione della Milizia.

Negli anni del regime fu perseguitato per il suo antifascismo e, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, partecipò ad attività clandestine collegate al movimento di « Giustizia e Libertà».

Dopo il 25.7.1943, avendo capeggiato una dimostrazione antifascista, fu arrestato dal governo Badoglio. Dopo l*8.9.1943, con Franco Antonicelli, Renato Martorelli e Peccei, fu tra gli organizzatori della Resistenza in Piemonte. Arrestato nel novembre e rilasciato dopo 6 mesi di carcere, riprese la lotta, collaborando con il C.L.N. regionale piemontese e organizzando formazioni partigiane neH’Alessandrino. Nuovamente arrestato il 28.2.1945 a Valenza, riuscì a fuggire e si trasferì a Torino.

Nei giorni della Liberazione, nominato dal C.L.N. prefetto di Alessandria, trattò la resa dei tedeschi in questa città e a Valenza (28.4. 1945).

Nel dopoguerra fu membro della Consulta nazionale e presidente del Comitato provinciale di Alessandria per la storia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 613

Brano: [...]olpito nei suoi uomini migliori: a Torino il 5.4.1944 erano fucilati otto componenti del Comando militare piemontese, tra cui ben quattro socialisti: Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Erick Giachino e Massimo Montano (v. Comitato di liberazione nazionale regionale piemontese). In breve volgere di tempo vennero inoltre arrestati, torturati e barbaramente eliminati Filippo Acciarini, direttore dell’edizione torinese dell’« Avanti! » clandestino; Renato Martorelli (portato al famigerato Albergo Nazionale, di lui non si ebbe più alcuna notizia), e Alfonso Ogliaro. Carlo Brondino Camillo Pastè e il maggiore Della Peruta, deportati in Germania, riuscirono a sopravvivere ai campi della morte e a far ritorno alle loro case.

Alla costituzione del Corpo Volontari della Libertà (giugno 1944), di cui Sandro Pertini fu uno dei massimi animatori, le « Matteotti » piemontesi furono affidate al comando di Andrea Camia che, a questo titolo, entrò a far parte del nuovo Comando militare regionale ricostituito, dopo la fucilazione del precedente, sotto la direzione [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 611

Brano: [...] principa

li esponenti dei diversi partiti antifascisti.

Situazione iniziale in Piemonte

A Torino il socialismo era presente ancor prima del 25.7.1943 mercé l’attività di Pier Luigi Passoni, dirigente del Soccorso Rosso. Tale organismo, a cui si rivolgevano militanti di varie correnti politiche antifasciste, aveva continui contatti con le Direzioni dei vari partiti in esilio e specialmente a Parigi (in Francia si trovavano Pietro Nenni, Renato Martorelli, Filippo Acciarini, Filippo Amedeo, Domenico Chiaramello, Alfonso Ogliaro, Mario Passoni e Walter Scotti). Esso diede vita all’organizzazione vera e propria del Partito socialista la quale, durante i 45 giorni del governo Badoglio, prese consistenza e si sviluppò in tutto il Piemonte mediante una serie di riunioni e di incontri politici e organizzativi.

Verso il 10 settembre Andrea Camia, già dirigente dei giovani socialisti vercellesi prima del fascismo e in quei giorni militare ad Asti, disponendo delle armi di una compagnia di fanteria promosse una riunione nella trattoria « Macallè » d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 389

Brano: [...]i livornesi.

I partigiani e i patrioti della provincia furono in tutto 845, di cui 71 caduti in combattimento, 84 feriti e invalidi, 62 fucilati dai tedeschi per rappresaglia. Inoltre, numerosi altri livornesi, 12 dei quali persero la vita, combatterono in formazioni partigiane di altre località. I decorati di medaglia d’oro furono: il tenente colonnello Costanzo Ebat, il maggiore Gian Paolo Gamerra, il

maggiore Umberto Lusena, il capitano Renato Martorelli. il sottotenente Alfredo Sforzini, Paolo Vanrnicci e llario Zambelli, tutti alla memoria; il capitano Giotto Ciardi e il maggiore Rino Pachetti, viventi (si vedano le rispettive voci). Operarono in provincia di Livorno e in qualche tratto delle province di Grosseto e Pisa le Brigate Garibaldi « Val Cecina », « Val di Cornia » e «Oberdan Chiesa», facenti parte della Divisione Garibaldi « Livorno ». La « Oberdan Chiesa » era quasi interamente composta di livornesi. Fecero parte del C.L.N. durante il periodo clandestino, tenendo conto anche delle sostituzioni e integrazioni dovute ad arresti e c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 289

Brano: [...]vo fallito di passare le linee per raggiungere le forze di liberazione che si stavano organizzando al Sud, tornò a Genova (v.) e qui, nell’ottobre

1943, fu tra i fondatori del Comitato militare dipendente dal C.L.N. regionale.

Nel corso dell'inverno 194344 svolse numerose missioni presso i primi nuclei partigiani nelle province di Genova e La Spezia. Nel marzo

1944, individuato dalla polizia fascista in seguito all’arresto dell’avvocato Renato Martorelli, riuscì a fuggire quantunque i fascisti gli avessero circondato la casa e tenessero prigioniera sua moglie come ostaggio per costringerlo a costituirsi.

Raggiunta la zona partigiana in vai d’Aveto, svolse attività di coordinamento delle formazioni operanti nella valle stessa e in vai Trebbia, nel Piacentino e nel Parmense. Nel settembre 1944, alla costituzione della IV Zona operativa Liguria nel territorio liberato della vai Trebbia, con giurisdizione sulle formazioni partigiane di numerose altre vallate, ne fu designato capo di stato maggiore. In tale veste rese preziosi servizi non solta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 508

Brano: [...]ne precedente. L’esigenza di un coordinamento tra le bande in montagna e i gruppi attivi in città portò alla costituzione del Comitato regionale militare ligure, dipendente dal C.L.N.. Ne fecero parte: per il P.C.I., Adriano Agostini (Ardesio) e Franco Antolini (Furlini) ; per la D.C., Enrico Raimondo (Leonardi); per il Partito d’Azione, Eros Lanfranco (Lanata) e Giulio Bertonelli (Baldi); per il P.S.I., Dante Bruzzone (Ciravegna), Renzo Picco e Renato Martorelli; per il P.L.I., Umberto Lazagna (Canevari), Mario Albini, Nando Croce.

La Resistenza nelle fabbriche

La crescente organizzazione militare della Resistenza aveva il suo sostegno di massa nei lavoratori delle grandi fabbriche genovesi. Le lotte degli operai torinesi e le notizie dei positivi risultati raggiunti ebbero una immediata rispondenza nello sciopero della San Giorgio di Sestri, in quello del 19 novembre a Voltri (effettuato con l’appoggio del C.L.N. locale, uno dei primi sorti in periferia) e in quelli del 24 novembre attuati a Sampierdarena, Sestri, Rivarolo. Qualche giorno dopo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 612

Brano: [...]evilacqua, gli impiegati Giachino e Montano, il bibliotecario Biglieri, il docente universitario Braccini (si vedano le rispettive voci).

Il nuovo comitato

Con 8 dei suoi membri fucilati e l’arresto di quasi tutti gli altri il Comitato era distrutto. Il 5 aprile il C.L.N. dovette pertanto costituire un comitato nuovo che risultò provvisoriamente composto da Tancredi Galimberti, dai maggiori dell’esercito Creonti e Gonella, da Gino Baracco, Renato Martorelli, Car

lo Marsaglia e Maurizio Fracassi. A differenza del primo, questo comitato non esprimeva esattamente l’equilibrio interno esistente fra le diverse correnti politiche del C.L.N., in quanto era stato formato con gli* elementi disponibili e in grado di sostituire i predecessori in un immediato impegno di direzione militare. Essi si preoccuparono principalmente di riallacciare i contatti con le formazioni periferiche finché, alla metà di aprile, d’intesa fra tutti i partiti il comitato fu rimaneggiato: Gonella e Marsaglia furono confermati delegati del Par

tito liberale, Fracassi della [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Renato Martorelli, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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